Libertà dai vincoli normativi schiaccianti
Nel corso del suo mandato l’amministrazione uscente ha introdotto una serie di pastoie burocatico/regolamentari che hanno fortemente penalizzato le attività produttive.
L’esempio più eclatante è stata la controriforma del Piano Generale del Territorio (l’ex piano regolatore) che ha letteralmente messo in ginocchio il comparto dell’edilizia.
Ma anche in ogni altro campo in cui si è trovata a “regolamentare” anziché ispirarsi a principi di semplificazione e snellezza, ha assunto l’approccio diametralmente opposto normando, con sadica minuzia, ogni più piccolo aspetto della materia trattata e, ovviamente, prevedendo salate sanzioni per chi si discosta dal “modus agendi” scrupolosamente definito dall’ente “sovrano”.
Il regolamento sul verde (che nella sua prima versione prevedeva addirittura di multare chi… uccideva le zanzare) è, in tal senso, un esempio di delirio ipernormativo.
Complesso è il regolamento relativo alle barriere architettoniche che spesso non viene attuato e soprattutto, le strutture autorizzate, non godono di controlli che ne garantiscano l’efficienza.
Così per avere una Milano più libera dobbiamo estirpare il cancro contro il teppismo e il deturpamento della nostra città.
Le regole devono quindi essere poche, chiare, coordinate tra loro, applicate e fatte rispettare.
Milano più libera
Regole coordinate e semplificate
Revisionare totalmente i regolamenti comunali limitandoli allo strettissimo necessario e improntarli alla massima chiarezza, semplicità, linearità.
Muoversi liberamente
Abbattere le barriere architettoniche è un dovere di ogni amministrazione . Milano, città metropolitana, deve anche assicurarsi che le diverse strutture messe in atto per le persone con disabilità, siano operative e non solo un fiore all’occhiello.
La bellezza del bene comune
La libertà del singolo deve tener conto del rispetto verso gli altri e i beni altrui o della città.
Milano più efficiente
Milano più sicura
Milano più equa
Milano più scorrevole
Milano più sociale